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La SEO spiegata a mia nonna

La SEO spiegata a mia nonna

In quanto digital marketers, spesso ci capita di dover spiegare ad amici e parenti di cosa ci occupiamo, e, credeteci, è una fatica ogni volta. Come spiegare gli aspetti tecnici del nostro lavoro, ad esempio l’attività di SEO,  in modo semplice e comprensibile, senza scendere in tecnicismi ma senza neanche limitarsi al superficiale “mi occupo di pubblicità online”? Più facile a dirsi che a farsi… 

Se anche voi avete cliccato su questo titolo per cercare di capire di cosa si tratta, siete nel posto giusto: con questo articolo cerchiamo di spiegare gli aspetti più tecnici del nostro lavoro in modo talmente semplice da essere comprensibile anche a chi di digitale non sa niente, come la nonna.

Senza ulteriori indugi, addentriamoci dunque nel mondo SEO: qui di seguito cercheremo di spiegarvi, nel modo più semplice possibile, come funziona nel concreto.

Definizione SEO

Se avete letto alcuni dei nostri articoli di digital marketing vi sarete sicuramente imbattuti nel termine SEO almeno una volta. Magari avrete anche presente la definizione che si cela dietro l’acronimo, ma siamo sicuri che ci sia qualcuno ancora confuso su cosa sia di fatto la SEO.

Partiamo da una definizione: acronimo di Search Engine Optimization, la SEO consiste in una serie di tecniche che permettono di comparire tra i primi risultati dei motori di ricerca. 

Sì, ma nel concreto di cosa stiamo parlando?
Quando fate una ricerca su Google, vi si presenta una lista di risultati: vi siete mai chiesti quale sia la logica dietro l’ordine in cui vi appaiono i risultati? Ecco, la SEO è proprio uno dei fattori che stanno dietro questa logica.

L’ordine in cui appaiono i risultati in risposta a una ricerca fatta su Google è determinato da una classifica: Google ordina i siti e decide quali fare apparire prima (o dopo) in base ad alcune caratteristiche specifiche di questi siti. Quanto sono lunghi i testi? I titoli delle pagine sono coerenti con i testi? Sono presenti dei link al suo interno? Eccetera.

In base alle risposte a queste domande un sito verrà considerato più o meno degno di stare in cima alla lista dei risultati rispetto a un altro.

Insomma, fare attività SEO sul proprio sito significa proprio dare a Google tutte le informazioni di cui ha bisogno per poter indicizzare al meglio le pagine del nostro sito web e, di conseguenza, poter ottenere un posto più alto in classifica. Il che implica avere più possibilità di finire tra i primi risultati quando gli utenti fanno una ricerca.

Per CHI è importante fare SEO?

La risposta è semplice: per chiunque abbia interesse a comparire tra i primi risultati Google con determinate ricerche (praticamente tutti) e per chiunque lavori e monetizzi tramite il proprio sito (blog, e-commerce, strutture turistiche, solo per nominarne alcuni).

Inoltre, fare SEO permette di generare traffico sul proprio sito spendendo molto meno di quanto spendereste facendo sponsorizzazioni su Google Ads (SEA).

COSA si deve fare nel concreto?

Sì, tutto molto interessante, direte voi. Ma cosa si deve fare di preciso?

Bisogna innanzitutto individuare le keywords (parole chiave) che riassumono al meglio di cosa si parla nella pagina.

Quindi se ho un sito di abbigliamento la keyword sarà “abbigliamento”? Dipende. Ci sono dei criteri specifici in base ai quali scegliere le keywords, ne parliamo nel prossimo paragrafo.

COME scegliere le parole chiave?

Come scegliere le keywords? Torniamo all’esempio di prima: il sito di abbigliamento.

Nella pagina per cui state facendo SEO c’è un articolo che parla di abbigliamento? E se sì, trattate di abbigliamento in generale o di un tipo specifico (donna, uomo, bambini, e ancora più specifico, bambini di che età)? O magari avete scritto di un caso studio? Oppure, caso completamente diverso, avete un sito vetrina oppure un e-commerce?

In generale, le discriminanti per scegliere una parola chiave sono due: 

  1. volume di ricerca, ovvero quante volte quella parola è stata utilizzata all’interno di una ricerca in media nell’ultimo mese 
  2. keyword difficulty, ovvero quanto è difficile posizionarsi nella prima pagina del motore di ricerca per quella parola chiave (es. posizionarsi per “abbigliamento” sarà molto più difficile che per “abbigliamento + bambini + [vostra città]”, specialmente se si ragiona per fare SEO a livello locale). 

Insomma, la o le parole chiave da inserire variano molto a seconda dell’argomento che trattate nelle vostre pagine, ma la regola fondamentale è che più sono specifiche meglio è, perché c’è meno competizione.

DOVE inserire le keywords?

Anche se la domanda può apparire banale o di importanza secondaria, per chi non è un habitué può essere importante specificare: prima di preoccuparsi delle parole chiave e si dove inserirle, bisogna innanzitutto avere dei plugin che permettano di agire sulla SEO (ad esempio Rank Math).

Senza scendere troppo nei tecnicismi, un plugin è un componente aggiuntivo, un “programma” che comunica a Google dati strutturali e informazioni di vario genere sul tuo sito; e ovviamente, è un supporto per l’analisi delle keywords e del rispetto di tutte quelle “regole” che piacciono tanto a Google.

Insomma, installare un plugin e usarlo, seguendo più o meno arbitrariamente i suoi consigli di SEO è una mossa vincente per convincere Google a posizionare il nostro sito in alto nella sua classifica.

PERCHÉ è importante fare SEO?

Quindi perché è importante fare attività SEO sul vostro sito?

Lo sottolineiamo ancora una volta: la SEO è fondamentale per spingere il proprio sito in alto nei risultati di Google. Apparire tra i primi posti è importante perché vuol dire avere più possibilità che gli utenti aprano la vostra pagina. E, potenzialmente, ogni click equivale a una conversione o un acquisto.

Ok, quindi ora abbiamo capito che cosa fa la SEO. Ma qual è la differenza tra SEO e SEA? Facciamo chiarezza qui. 

Pensi che swipe possa essere il partner giusto per la crescita del tuo business?

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